acqua scarsa

Acqua scarsa

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Il 2030 porterà significative riduzioni di acqua dolce

La scarsità di acqua dolce è un problema

7 – 10 anni, con il 2030 l’acqua dolce sul pianeta sarà insufficiente, a dirlo è la Commissione globale sull’economia dell’acqua.

ACQUA scarsa

E’ da poco passata l’annuale Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo, ed il nuovo report della Commissione globale sull’economia dell’acqua avverte la criticità di cui è interamente responsabilità dell’uomo.
Entro la fine del decennio, a livello globale, la domanda di acqua dolce supererà del 40 per cento la sua disponibilità.
I numeri della crisi idrica in corso, gli eventi meteo estremi, il cambiamento climatico sono solo una parte del problema, sottolinea il report. Uragani, alluvioni e ondate di caldo e siccità sono una parte del problema, le scarse politiche di sviluppo e di mantenimento del flusso di acqua potabile nel mondo è interamente responsabilità dell’uomo. Ad avvertire in modo severo la mancanza di acqua sarà per primo il Sud del mondo.

Le indicazioni del report sulla scarsità di acqua dolce.

Serve un approccio molto più proattivo, ambizioso, orientato al bene comune. Dobbiamo mettere al centro la giustizia e l’equità, perché non è soltanto un problema economico o finanziario”, spiega l’economista italiana Mariana Mazzucato, coautrice del report – Turning the tide (letteralmente, Arginare la marea). Nel concreto, lo studio propone sette raccomandazioni:

  • Gestire il ciclo globale dell’acqua come un bene comune, da proteggere collettivamente e nell’interesse di tutti.
  • Adottare un approccio all’acqua incentrato sui risultati e orientato verso la missione da realizzare, che comprenda tutti i ruoli chiave che svolge nel benessere umano.
  • Smettere di sottovalutare l’acqua: un prezzo giusto, accompagnato da un supporto per le fasce più povere della popolazione, è un disincentivo agli sprechi.
  • Eliminare circa 700 miliardi di dollari di sussidi erogati ogni anno all’agricoltura e all’acqua che tendono a generare un consumo eccessivo di acqua e altre pratiche dannose per l’ambiente.
  • Istituire partnership volte a consentire investimenti nell’accesso all’acqua, nella resilienza e nella sostenibilità nei paesi a basso e medio reddito, adottando approcci che contribuiscano sia agli obiettivi di sviluppo nazionale sia al bene comune globale.
  • Sviluppare opportunità come i sistemi di stoccaggio dell’acqua dolce, il riutilizzo delle acque reflue industriali e urbane, l’irrigazione di precisione e così via.
  • Riconfigurare la governance multilaterale dell’acqua, attualmente frammentata e non adatta allo scopo.